Genesi 22:18

15 Versetti 15-19

Ci sono altisonanti dichiarazioni del favore di Dio ad Abraamo e nella riconferma del patto con lui che superano di gran lunga ogni altra benedizione precedente. Quelli che sono disposti a rinunciare a qualsiasi cosa per Dio avranno vantaggi indicibili. La promessa, ver. 18, riguarda indubbiamente il Messia e la grazia del vangelo. Conosciamo con ciò l'amore filiale di Dio e del nostro Salvatore verso i peccatori, in quanto egli non ha risparmiato suo Figlio, il suo unico Figlio per noi. Percepiamo con ciò l'amore di Cristo, in quanto egli si è sacrificato per i nostri peccati. Tuttora egli è vivente e chiama i peccatori a venire a Lui e ad accettare la salvezza adempiuta col suo sangue. Egli chiama il suo popolo redento a rallegrarsi in Lui e a glorificarlo. Che cosa quindi possiamo rendergli per tutti i suoi vantaggi? Lasciamoci costringere dal suo amore a non vivere più per noi stessi, ma per Colui il cui Figlio morì e risorse per noi. Ammirando e adorando la sua grazia dedichiamo tutto al suo servizio, a Colui che ha perduto la sua vita per la nostra salvezza, nonostante ci siano dei cari Isacco nella nostra vita. L'unico modo per trovare conforto nelle cose terrene è di affidarle per fede alle mani di Dio. Ricordate ancora che Abraamo non fu giustificato dalla sua disponibilità a obbedire, ma per l'ubbidienza infinitamente più nobile di Gesù Cristo: la sua accoglienza di questa fede, il suo contare e gioire in questo, lo ha disposto e reso capace di una tale privazione e di un servizio esemplare. (Ge 22:20-24)

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